Dal 2005
Anno in cui Granelli pubblica il libro: “Comunicare l’innovazione. Perché il successo del nuovo dipende dalla capacità di spiegarlo”.
La retorica è molto più di una semplice tecnica comunicativa: è l’arte di ragionare e dialogare usando, soprattutto, l’ascolto e la parola.
Inoltre, non è solo la principale tecnologia umana di cui l’uomo può disporre ma anche una delle produzioni più alte dell’individualità artistica.
Scrigno di sapienza accumulata nei secoli – l’ars bene dicendi come la chiamava Quintiliano – sta diventando una competenza sempre piè critica e multiforme. La leadership è legata a doppio filo alle capacità retoriche. Un autentico leader non può essere un comunicatore inefficace.
Ciò nonostante la formazione oggi privilegia delle forme leggere e superficiali di abilità comunicativa: public speaking, story telling, pitch presentation. Come se si fosse dimenticata del poderoso corpus di saperi, tecniche (… e anche trucchi) accumulato in molti secoli dalla retorica.
Tra le varie iniziative svolte in questo ambito, degne di note sono:
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- Fondazione – insieme a Flavia Trupia (attuale presidente) – di PerLaRe, associazione per il rilancio della retorica e il suo (re)inserimento nell’educazione scolastica e nei percorsi di formazione della classe dirigente.
- Organizzazione di guerre di parole – tra studenti universitari e detenuti. La #GuerradiParole è un confronto dialettico che ha l’obiettivo di premiare la squadra maggiormente in grado di difendere la propria tesi con argomentazioni credibili e sintetiche, senza perdere la calma o insultare l’avversario. Un sofisticato esercizio di auto-controllo e di civiltà, che consiste nell’affermare le proprie ragioni solo con lo strumento pacifico della parola.
- Lancio – presso la IULM Communication School – del primo executive program sulla Retorica per imparare a fare discorsi potenti: Dal palco ai podcast, passando per il teatro e il rap, il corso vuole insegnare a padroneggiare questa potente e sofisticata tecnologia per lasciare un segno attraverso le parole.