Poiché il cambiamento è sempre complesso, insidioso e soprattutto dilatato nel tempo, non si può improvvisare: serve un metodo.
Un metodo però flessibile – per cogliere le specificità e unicità che ogni contesto organizzativo possiede – e che sia anche bussola capace di indicare la direzione verso cui andare, soprattutto quando incontriamo ostacoli che ci oscurano la vista o cala la motivazione.
Strumento potente quindi, ma mai fine a se stesso; non prescrittivo ma ispirativo e soprattutto capace di cogliere i diversi aspetti – spesso molto diversi fra di loro – di un percorso di cambiamento. Intrinsecamente multi-disciplinare dunque.
Il metodo di Kanso si articola lungo 4 dimensioni, centrali in ogni processo di cambiamento.